Mi chiamo Maria Stella Fagiolo e sono una professionista nel campo del benessere. Dovrei dire Operatrice Olistica, ma preferisco definirmi esperta di tecniche energetiche volte al ritrovamento di un equilibrio, quindi un benessere, fisico, psichico e spirituale dell’essere umano. Vi chiederete perché scrivo un articolo per questa rivista, apparentemente così lontana dal mio mondo e dal mio know-how. La risposta è semplice: perché credo, esattamente al contrario, che come professionisti dovreste essere molto interessati a porre attenzione al benessere del vostro corpo e all’equilibrio e alla solidità della vostra psiche e delle vostre emozioni.
Vorrei iniziare dicendovi due parole su di me, per capire la mia formazione. Ho lavorato per più di trent’anni per una grande banca italiana nel settore della finanza, ero un trader sui mercati internazionali delle valute. Per capirci quei personaggi pazzi che avete visto, in famosi film americani, dimenarsi e fare gli arroganti sullo schermo. Conosco lo stress e le sue ripercussioni sul corpo, conosco il coinvolgimento emotivo per il raggiungimento dei risultati e il sonno perso per le preoccupazioni lavorative che contaminano gli spazi della vita privata. Ho vissuto senza alcun dubbio anche stress positivi, soddisfazioni e riconoscimenti, ma il mio corpo ricordava di più tutta l’adrenalina generata nei momenti più impegnativi, perché quell’adrenalina lascia un segno. Per riuscire a convivere con un lavoro altamente razionale e stressante ho sempre studiato discipline diametralmente opposte, che riuscivano ad equilibrarmi e a placare anche una sete di conoscenza per tutto quello che riguardava il corpo umano e il suo benessere naturale, passione che ho fin dalla giovane età. Mi sono perciò immersa nello studio dello Shiatsu e della Riflessologia Plantare.
Entrambe queste tecniche mi hanno avvicinata alla Medicina tradizionale Cinese, che studio e pratico ormai da molti anni. Ovviamente non essendo un medico non posso praticare l’agopuntura (la legge italiana non lo consente, in altri paesi europei potrei praticarla), ma l’immensa conoscenza del corpo umano di questa medicina, che risale a cinquemila anni fa, mi aiuta nella diagnostica e nel risolvere blocchi energetici che ci provocano malessere. Ma non mi sono fermata a queste tecniche più pragmatiche e corporee, ho studiato anche la Floriterapia del Dott. Edward Bach, strumento molto raffinato di conoscenza dell’apparato emotivo del corpo umano. In Occidente abbiamo curato molto poco tutta la parte emotiva, un sistema di cui la natura ci ha dotati e di cui conosciamo poco e niente; non solo, non sappiamo in realtà a cosa ci è utile. Ho studiato anche il Reiki, tecnica e filosofia di guarigione, che sfruttando la possibilità di collegarsi ad un sistema energetico universale, tramite l’imposizione delle mani, rimuove blocchi fisici ed emozionali.
Altre tecniche energetiche importanti tra le tante studiate, oltre a quelle appena dette sono Cristalloterapia, Kinesio Taping, Tecniche per il riequilibrio energetico del corpo umano. Nei miei anni di studi ho imparato tanto, ho volto il mio sguardo ad altre culture, ho assimilato metodologie di cura diverse da quelle occidentali, ho conosciuto visioni diverse dalla nostra. Questo viaggio mi ha convinta di alcune cose per me ormai fondamentali:
1) siamo energia, una vibrazione crea la materia che noi chiamiamo corpo, ciò giustifica l’uso di tecniche energetiche per armonizzare le nostre dissonanze.
2) Invece di pensare alla malattia, occupiamoci della nostra salute, fin dall’inizio. Nella Medicina Tradizionale Cinese questo è il concetto di base, bisogna agire in modo che la salute rimanga sempre attiva e forte come in gioventù. Quindi non vado a fare una seduta di Shiatsu o di Riflessologia Plantare quando sto male, ma la adotto come pratica di conservazione di uno stato energetico ideale in cui il mio corpo si trova.
3) Ippocrate diceva: “il corpo umano è come un tempio e come tale va curato e rispettato”, nulla di più vero. Se rispettiamo il nostro corpo e gli prestiamo attenzione lui ci ricompenserà ampiamente.
4) A volte un disagio o un dolore non nasce esclusivamente da un trauma o da un accadimento effettivo, ma dalla nostra psiche e dalle nostre emozioni.
5) Siamo un sistema completo fatto di corpo - psiche - spirito, questo vuol dire che il nostro corpo è un sistema complesso e meraviglioso e che è necessario conoscere tutte le sue sfaccettature, solo così conquisteremo uno stato di benessere completo.
6) Ognuno di noi ha una sua struttura e un suo equilibrio, in poche parole siamo esseri unici e come tali dobbiamo essere trattati.
Non esistono protocolli standard, ma tutto va personalizzato per essere efficace. Ora che mi sono presentata e vi ho detto quello che ho studiato, che poi è ciò in cui credo, torno a parlare dell’utilità per tutti, ma a maggior ragione per un professionista, di avere un buon rapporto con il proprio corpo. Ho scritto “a maggior ragione”, perché credo che per un libero professionista, il corpo sia fondamentale. Il libero professionista deve contare su di sé e sulle sue capacità, ha bisogno di non essere distratto e di poter contare su sé stesso per intero in ogni momento. Avete mai avuto un mal di schiena o anche un semplice torcicollo? Non credo che quel dolore non abbia interferito con il vostro lavoro, con il vostro stare quel giorno completamente concentrati, attivi e ben disposti verso i vostri clienti o i vostri colleghi. Non possiamo dare il cento per cento se abbiamo un corpo che funziona a regime ridotto e che in più ci provoca dolore. Con tecniche come lo Shiatsu o la Riflessologia Plantare, si arriva all’origine di questi dolori che impegnano l’apparato muscolo-scheletrico e si risolvono senza l’uso di medicinali invasivi. Il bello è che si va ancora più a fondo perché spesso i dolori che ci disturbano sono messaggi che il fisico ci manda perché dobbiamo cambiare qualcosa nelle nostre abitudini. Il corpo non ama molto le abitudini, vuole esprimersi in tutte le sue possibilità, ma purtroppo la prigione della nostra cultura e dei nostri doveri l’ha imbrigliato.
Allora si il corpo si fa sentire: se una posizione non gli piace più, farà di tutto per non farvela assumere. Se è stanco di una routine, di abitudini che ormai non vi appartengono o di decisioni prese senza considerarlo, lui, statene certi, vi farà capire che non gradisce le vostre scelte. Per questo un lavoro utile da fare è instaurare un dialogo. Può sembrare difficile ma in realtà non lo è, ed il vantaggio che ne ricaviamo è enorme. Il mio compito è anche questo, introdurre alla decodifica di questi segnali, in modo che possiate interpretarli e gestirli.
Ma conoscere solo la macchina non è abbastanza, siamo dotati di una mente, che tende spesso a boicottarci e di un sistema di emozioni che di norma mettiamo a tacere. E questo genera disagi fisici, perché a volte quella spalla che vi fa male da mesi, non è degenerata per l’uso del mouse o per una postura che assumete quando guidate, ma per un peso emotivo - che non vi compete - che vi ostinate a portare sulle vostre spalle e non lasciate andare. Nella mia esperienza lavorativa precedente, credevo che più responsabilità mi accollavo più sarei stata brava. Non è così! Siamo esseri umani con dei limiti ed è importante conoscere questi limiti, perché oltrepassarli costantemente ci logora, ci appesantisce e ci toglie energia. Il risultato di questa mia modalità mi ha regalato una periartrite ad entrambe le spalle, non ce la facevo più a sopportare i pesi che continuavo a portare. Credetemi dire no a volte non è solo liberatorio, ma è salutare. Questo è un esempio semplice, ma noi compiamo continuamente atti che minano il nostro stato di benessere solo per una gloria, che di solito, non ci viene nemmeno riconosciuta, oppure che paghiamo a carissimo prezzo. Paghiamo un prezzo alto che impoverisce le nostre energie, quelle che ci servono per ripartire ed affrontare la prossima sfida. La nostra è una cultura prevalentemente razionale, la mente, nella nostra società è sovrana, per questo è importante rigenerarla per farla funzionare bene. Necessita che voi gli regaliate attimi di sospensione dal lavoro, momenti in cui create un reset. Negli ultimi anni in banca, avevo trovato un angolo indisturbato dove, anche solo per cinque minuti, meditavo. Non potete sapere il bene che ne traevo. Giusto qualche giorno fa l’ho confessato ad una ex collega che mi ha risposto “ora capisco perché a volte tornavi in stanza completamente ricaricata!”. Ed è così, basta poco, uscire da uno spazio per entrare in un altro, non dico fare il vuoto perché non è semplice, ma almeno far uscire i pensieri ingombranti e riconnettersi con sé.
Ed ora vi vorrei parlare delle vostre emozioni, lo so che è un discorso scomodo perché dovete dare sempre l’impressione di avere tutto sotto controllo, ma loro esistono dentro di voi anche se le ignorate o pensate di poterle controllare. Perché le emozioni sono fatte per essere vissute, anzi sono fatte per essere capite. L’emozione è il nostro sistema interno che ci lancia input precisi per farci comprendere che una cosa è giusta e un’altra è sbagliata. Le emozioni ci dicono ad esempio che usare un certo tipo di parole con la persona che abbiamo davanti non porterà al risultato desiderato, sarebbe meglio affrontarla in un modo diverso, magari più empatico.
Le emozioni sono il nostro timone, ci servono per navigare sicuri. Se non le ascoltiamo rischiamo di incagliarci, di girare in tondo, di perdere occasioni importanti. Il nostro apparato emotivo, di cui l’intuizione fa parte, arriva molto più lontano e va più in profondità della logica e della razionalità. Ma anche qui abbiamo bisogno di precise indicazioni di decodifica, dobbiamo risvegliare l’attenzione verso certi segnali e dobbiamo capirli. Spesso le emozioni si generano nella nostra vita privata e le portiamo al lavoro, succede ad ognuno di noi e influenza la nostra giornata lavorativa.
Ciò avviene perché proprio nel privato abbiamo maggiori occasioni di mettere a dura prova le nostre emozioni e la nostra capacità di gestirle. Uscire arrabbiati da casa e avere per tutta la giornata quel fuoco che brucia nel vostro fegato non è salutare e influisce sul vostro lavoro. Il grande medico che ha creato il sistema di Floriterapia, all’inizio del secolo scorso in Inghilterra, che risponde al nome di Edward Bach, sosteneva che se solo riuscissimo a lavorare con le nostre emozioni riuscendo a capirle e a curarle, la nostra possibilità di ammalarci si ridurrebbe drasticamente.
Il suo sistema divideva le emozioni nelle sette più importanti e per ognuna di queste sette ha scoperto un’essenza floreale che ne cura le molteplici sfumature. Sono quasi quindici anni che uso i Fiori di Bach come strumento di riequilibrio e vi posso assicurare che spesso penso che sia stato ispirato dall’alto, perché ho visto passare tante persone nel mio studio che grazie a queste innocenti gocce hanno cambiato radicalmente la loro vita. Concludo sperando di avervi trasmesso quanto sia importante prendersi cura di sé stessi, che non è una moda ma un sano modo di affrontare le nostre vite. Anche un piccolo passo verso un modo più salutare e naturale di vivere può essere determinante per cambiare ed essere più efficienti, più produttivi e perché no più felici.
Dott.sa Maria Stella Fagiolo
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