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La famiglia con figli in crisi, certi avvocati e Medea

Qualche anno fa l'Ordine degli avvocati di Milano, notoriamente uno dei più prestigiosi della Penisola, ha adottato un vademecum con il quale indicava le regole di condotta per gli avvocati familiaristi.

Il messaggio conclusivo dell’introduzione a tale vademecum suona così: "L’avvocato che assume l’incarico nell’ambito del diritto di famiglia deve avere riguardo alla tutela delle esigenze dell’intera famiglia, alle relazioni e agli interessi anche dei minori coinvolti, deve dunque assumere comportamenti ancor più rigorosi e attenti sotto il profilo deontologico".

La prima domanda che sorge in chi pratica le aule giudiziarie è se tale passaggio sia stato mai letto da qualcuno di taluni illustri familiaristi, saliti alla ribalta della cronaca per processi mediatici, il cui risultato finale non è stato salvare la famiglia, ma propagandare la figura del legale.

Incombe il sospetto che taluni avvocati "griffati" (e nel caso una sparuta minoranza, in confronto alla quasi totalità di professionisti seri e preparati) si sarebbero fatti pubblicità nel peggior modo possibile. Ci riferiamo in particolare a chi avrebbe addirittura consigliato di denunciare il coniuge per violenza carnale sui figli minori. L’immediata conseguenza sarebbe stata la totale rottura dei rapporti con i figli per i lunghi anni dell'inchiesta e del giudizio, magari anche di secondo grado o di Cassazione.

Tiberio Timperi, il famoso presentatore televisivo, fu una vittima di questo calvario giudiziario. In un'intervista del 19/9/2011 denunciò pubblicamente: “… certi avvocati che avallano strategie processuali basate su false denunce vanno radiati dall’ordine e ne devono rispondere non lavorando più perché guadagnano sulla pelle dei nostri figli”. Incredibilmente, parrebbe che taluni di questi soggetti siano diventati una sorta di eroi nazionali. Magari qualcuno si sarebbe pure visto dedicare trasmissioni, o serie televisive.

Certi contegni, oltre che costituire reato, lasciano delle ferite inimmaginabili nell'ambito familiare e minano per sempre il rapporto tra figli e genitori. Non solo: i minori coinvolti in false accuse rischiano seriamente sviluppi psicopatologici quali disturbi d’ansia, depressione e sintomi post traumatici, che possono avere esiti imprevedibilmente dannosi.

Ma anche i genitori ingiustamente accusati sprofondano in un inferno kafkiano, che lede il loro portafoglio, la loro salute e la loro fedina penale, ingenerando problemi esistenziali di grave entità. Senza naturalmente parlare della perdita della quotidianità della vita insieme ai propri figli minori, patrimonio irrecuperabile nel tempo.

Non va poi dimenticato che in questo settore la legge si pone dichiaratamente a favore del coniuge più debole, vale a dire quello che non lavora. Quanto poi al collocamento dei figli, è noto che le madri siano comunque considerate il coniuge più idoneo all’educazione ed all’accudimento dei figli.

Ilona Staller, attrice che ha cavalcato decenni di show business, è un esempio paradigmatico di questo orientamento, avendo legittimamente ottenuto l'affidamento del minore Ludwig Koons. L'impeccabile ragionamento dialettico del tribunale suonava più o meno così: "anche se è una porno star, non è detto che sia una cattiva madre".

I tempi non sono cambiati: la Cassazione con la recentissima ordinanza n. 25653/2020 ha negato l’affidamento dei figli richiesto dal padre, anche se è emerso in giudizio che la madre condiziona la prole.

In compenso la Cassazione si è mostrata prodiga di consigli moralmente altisonanti verso gli avvocati. In una pronuncia si ritennero elementi fondamentali innanzitutto la lealtà e la correttezza, perché l'avvocato e il primo referente dei genitori dopo la crisi. Come tale è il primo canale di collegamento tra genitori ed autorità giudiziaria, perché prospetta la vicenda familiare nei termini ritenuti più opportuni. Per tale motivo deve disporre di competenze adeguate, per tali intendendosi una solida preparazione specifica nel settore matrimoniale. In secondo luogo l'avvocato ha il compito di responsabilizzare i coniugi, sollecitandoli a rispettare il dovere di leale cooperazione e collaborazione nell’accertamento dei fatti rilevanti ai fini del benessere dei figli.

Magari utopisticamente, la magistratura ha persino ipotizzato che l'avvocato debba consentire che siano acquisiti al procedimento anche elementi contrari al personale interesse della parte pur di conformarsi al principio di responsabilità genitoriale, che rappresenta uno dei criteri informatori del diritto di famiglia e minorile.

Come si vede, si passa da un eccesso all'altro...

La prima cosa dunque da considerare nella scelta dell'avvocato familiarista è la pluriprovata ed attuale correttezza della persona e del professionista. Legge e magistratura non aiutano granché, quindi è meglio diffidare dello "studio maschioni maltrattati” o simili in materia matrimoniale. Per il bene dei figli appare quanto mai ragionevole tra i coniugi una gestione reciprocamente corretta della crisi. Bisogna prendere atto della realtà, farsi una ragione del fatto che il rapporto sia finito, collaborare nell'interesse esclusivo dei figli e del loro equilibrio psicofisico superare le fisiologiche situazioni di astio e di rancore.

La verità è che i problemi della famiglia in crisi con figli minori non si risolvono a colpi di codice civile o penale. Quindi, per salvaguardare i minori, è necessario negoziare serenamente una dignitosa soluzione che rispetti le esigenze di entrambi i coniugi. I figli sono una catena che è serrata indissolubilmente al collo dei due genitori separandi. Ogni strattone che viene dato da una parte genera una reazione che alla fine si ripercuote sui minori, prime vittime della crisi coniugale.

Infine, siamo proprio sicuri che le tragedie familiari siano un retaggio della modernità? Per gli appassionati del genere, risuona sempre la metafora della tragedia greca: l’addio a Medea da parte dell'ambizioso Giasone, destinato a regnare su Corinto quale neo sposo della figlia del re, porta con sé la tremenda vendetta dell'ex compagna, che si abbatte sui figli incolpevoli. Come le tragedie di oggi, con la differenza che entrambi i coniugi livorosi, in qualche caso senza rendersene conto, si vendicano sui figli e, metaforicamente, li uccidono…

Avv. Aurelio Padovani

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