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COVID 19: 3 CONSIGLI PER PMI E PROFESSIONISTI

Il problema più urgente e importante che stanno affrontando le aziende in questi momenti è senza dubbio una crisi di liquidità. Manca il cashflow o la cassa o i soldi sul conto corrente o come vogliamo chiamare questo fenomeno.

L’Italia purtroppo ha dimostrato di non avere una classe dirigenziale all’altezza della crisi attuale e quindi è ancora più imperativo per ogni imprenditore, autonomo, artigiano o libero professionista imparare a cavarsela da solo e con le proprie forze.

Il compito è arduo ed in salita, ma continua a leggere i consigli che ho scritto in questo articolo, sono certo che la maggior parte di noi potrà farcela.


Consiglio numero 1: La tua gestione deve passare da strategica a tattica.

So bene che la totale maggioranza delle piccole e microimprese, delle partite iva individuali, non ha nemmeno una strategia.

Cioè vive alla giornata sulle abitudini apprese ed accumulate nel corso degli anni. Si vive giorno per giorno sperando che le cose non cambino troppo e che i propri risultati lentamente migliorino.

La carenza di una strategia a medio-lungo termine è la vera ragione del fallimento delle piccole aziende in momenti normali. Ora siamo in un momento storico molto diverso dalla “norma” e quindi chi non ha una strategia e ha sempre vissuto alla giornata sicuramente si trova a secco sul conto corrente. È in una situazione che più nera non si può.

Nessuno può resistere senza cassa troppo a lungo. La cassa è l’ossigeno di un’impresa e non importa quanto buona fosse la tua strategia “in tempi di pace”. Semplicemente non è adatta per navigare in “tempi di guerra”.

La nuova regola quindi è la seguente: “Durante una crisi la tua gestione deve passare da strategica a tattica”.

Il reparto emergenze di un Pronto Soccorso è molto affine alla situazione che stiamo vivendo.In un reparto emergenze gli unici due obiettivi tattici sono:

1. Mantenere il paziente vivo

2. Stabilizzare i segni vitali

Tutto il resto è “strategia”.

Quindi qualunque fosse la tua “vision”, la tua “mission”, la tua strategia, la tua visione a lungo termine, chiamala come cavolo ti pare, in questo momento dovrebbe diventare uguale a quella del pronto soccorso: mantenere il paziente vivo e stabilizzare i segni vitali.

In sala di rianimazione non c’è tempo per farti le analisi del sangue, misurare il tuo livello di colesterolo, verificare se stai seguendo un regime dietetico particolare, se il tuo indice di massa grassa è sceso nelle ultime settimane. Sono tutte cose sicuramente importanti nella vita di tutti i giorni ma non ti salveranno la vita in una sala rianimazione.

Quello che dovresti capire è proprio questo e cioè che in momenti del genere dovresti avere molto chiaro quali sono le cose che terranno in vita la tua attività e quali invece sono pregevoli in momenti “di calma” ma inutili o addirittura controproducenti in momenti come questo.

La tua azienda dovrebbe passare immediatamente ad avere l’assetto di una corsia di emergenza di un pronto soccorso se vuoi che il paziente “tua azienda” sopravviva.

La cosa più sbagliata che potresti fare in questo momento sarebbe:

· Preoccuparti del COVID-19.

· O preoccuparti di come reagirà “l’economia”.

· O di quello che faranno “i consumatori”.

· O peggio ancora di “come il governo gestirà l’emergenza.”

Sono tutte cose delle quali non dovresti minimamente interessarti in questo momento se vuoi rimanere vivo. Nessuna delle cose che ho citato poco sopra è il “vero problema”.

L’unico problema vero per ogni imprenditore è:come posso salvare la mia azienda?Come posso stabilizzare i segni vitali del mio paziente? Come posso muovermi in questo periodo di quarantena e di paura in modo che quando la situazione tornerà alla normalità io abbia le migliori chance di sopravvivere e di tornare a prosperare?Questo è l’unico problema che puoi risolvere.


Consiglio numero 2: limita le perdite, non pensare a guadagnare terreno.

Chiedo scusa se sono molto diretto nello spiegare determinati concetti.

Partiamo da un presupposto: la totale maggioranza dei deceduti durante la crisi sanitaria di questi mesi sono persone che possedevano un sistema immunitario precedentemente compromesso da altre patologie.

Se la tua azienda è nella medesima condizione di quelle persone sfortunate, probabilmente farai la stessa fine.

Le patologie pregresse più importanti che potrebbe avere la tua azienda si chiamano:

· Troppi debiti

· Incassi instabili o troppo bassi

· Eccesso di spese personali caricate sull’azienda

· Nessuna o troppo scarse riserve di liquidità aziendale perché “tanto domani è un altro giorno e si incassa”

· Eccesso di costi fissi che ti sono scappati di mano

· Flusso di cassa debole o negativo prima della crisi

Se una o più di queste co-patologie erano già presenti nella tua azienda prima del COVID-19, allora le tue possibilità di affrontare con successo questa tempesta finanziaria sono compromesse e ti trovi in una condizione di estremo rischio.

So che questo non è politicamente corretto, ora dovrei dirti che #andràtuttobene, ma la verità è che se negli ultimi anni hai sempre giocato solo “all’attacco” e in maniera spensierata, oggi probabilmente ti trovi privo di difesa e le modifiche che dovrai fare alla tua azienda saranno, e devono essere, severe, immediate e profonde. Non ci sono alternative, anche se questo potrebbe disturbarti.

Se quando le cose vanno bene o sono normali pensiamo a farci i selfie, gli aperi-time, gli “oggi lavoro da qui” e tutto è frivolezza e champagne senza tener conto che le cose potrebbero anche non proseguire sempre così, è possibile che nei momenti di crisi o difficoltà la nostra azienda venga spazzata via.

Mai come in questi periodi si comprende davvero che la definizione di ricchezza non ha a che fare con la quantità di denaro che si possiede ma con il tempo.

Per la precisione la definizione di ricchezza risponde alla domanda: “Se i tuoi incassi andassero a zero di colpo, quanto tempo potresti andare avanti senza modificare il tuo tenore di vita attuale?”

La risposta non è mai in denaro, ma è in mesi, settimane o addirittura giorni per alcuni.

La crisi rivela come molte, troppe persone siano povere e abbiano aziende povere ma “stirino” il loro stile di vita al limite del possibile per “simulare” una vita da ricco.

La domanda riguardo alla ricchezza non vuole essere provocatoria. Devi sapere esattamente quanto tempo puoi andare avanti senza incassi o con incassi ridotti senza modificare le tue spese (personali e aziendali in primis) prima di saltare per aria e di conseguenza, devi aggiustare e modificare l’insieme delle spese per sopravvivere alla crisi che non scomparirà dalla sera alla mattina con uno schiocco di dita.

Non ci sarà un giorno in cui qualcuno dirà “tana libera tutti” e lo stesso flusso di cassa che avevi prima tornerà a fluire nel tuo conto corrente.

Non accadrà.

E dato che non accadrà sarà meglio che se vuoi sopravvivere ti prepari al peggio e “rifai l’assetto” della tua azienda per sopravvivere all’inverno che sarà ancora lungo e gelido.

Se rimani confuso, bloccato, timoroso, ansioso, fermo nei dubbi, focalizzato sulle cose sbagliate, farai la fine della cicala. Morirai di freddo e sarai sepolto dalla neve.

Non esiste un vero e proprio “Manuale di Uscita” da questa crisi perché non abbiamo mai affrontato realmente il problema di un blocco totale per così tanto tempo né sono prevedibili le conseguenze e gli strascichi anche dopo la riapertura di tutte le attività.

Ovviamente ognuno di noi si trova in una situazione differente.

Magari sei nel business dell’Amuchina o in quello delle mascherine e ti stai facendo ricco in questi giorni. Molto più probabilmente la maggioranza delle persone si trova invece in difficoltà e quindi ecco quali sono le linee guida che aumenteranno le tue possibilità di sopravvivere:

1. Non importa quale sia la situazione nel momento in cui leggi questo articolo. Il futuro èimprevedibile. Immagina che questo tipo di situazione rimanga così o peggiori per almeno altri tre o sei mesi. Uno dei problemi principali di questa crisi è proprio il non sapere quanto durerà e le conseguenze.

Tutto quello che puoi ricavare in giro dai vari guru in giro al massimo è “pensiero positivo” della serie “andrà tutto bene, credici forte forte, l’importante è l’atteggiamento positivo.”

#Andràtuttobene un par de … Scusa il francesismo ma cerchiamo di essere concreti. Né ottimisti né pessimisti.

È improbabile sia che questa situazione si risolva in una settimana, sia che duri per sempre.

Dovresti quindi prendere in considerazione il fatto che questa crisi durerà a sufficienza per costringerti a cambiamenti pesanti su come gestisci la tua azienda e sul tasso di velocità al quale bruci cassa. Come ti ho detto, un esempio concreto potrebbe essere da 3 a 6 mesi.

Se siamo fortunati sarà meno, se saremo sfortunati dovrai essere pronto ad affrontare tagli ancora più drastici alla tua struttura. Fine.

2. Devi contattare immediatamente il tuo commercialista (a meno che tu non sia in grado di fartelo da solo o abbia un buon amministrativo) e richiedergli un rendiconto finanziario previsionale (non a consuntivo quindi) su base settimanale per i prossimi 3 mesi.

Sono serio, ti serve un piano di controllo su base settimanale da aggiornare in tempo reale, è la macchina dell’ossigeno che ti terrà in vita. Ti dirà in tempo reale come stanno andando i tuoi segni vitali e ti permetterà di compiere aggiustamenti per sopravvivere.

3. Prepara un piano di spese specifico considerando il tuo attuale saldo in banca, il tuo flusso di cassa e in maniera realistica eventuali rientri di crediti che hai in giro. Realistica significa realistica, non speranzosa, realistica significa che se sei fuori di 100.000€, potresti pensare di recuperarne almeno la metà ma ti andrà bene se ne recupererai 1/5.

Il tuo obiettivo è quello di andare a “flusso di cassa neutro” il più velocemente possibile.

Cioè significa che le entrate vere e immediate, i soldi che entrano in cassa ogni giorno devono essere almeno pari a quelli che escono, tuoi compensi o cifra che ti serve per sopravvivere compresi nell’equazione.

Tutto ciò che non puoi permetterti di sorreggere in questo momento, va tagliato. In un momento di crisi l’obiettivo di un’azienda non è “guadagnare” o la patrimonializzazione o l’espansione quanto evitare perdite.

Evitare perdite deve essere il tuo mantra nei prossimi 3-6 mesi, a tutti i costi, se vuoi sopravvivere. Le poche aziende che saranno in grado di crescere in questo periodo, sono quelle che hanno un’abbondanza di riserve di cassa e hanno cashflow abbondante e positivo.

Se non sei in quella situazione, allora devi giocare in difesa, parare i colpi, tagliare ogni centesimo di spesa possibile per costi fissi dalla tua azienda ed evitare perdite. Stop.


Consiglio numero 3: Scarta il grasso, taglia la carne, salva le ossa.

Essere motivati e ottimisti in questo momento è la ricetta perfetta per chiudere la serranda e non rialzarla mai più. Il segreto per uscire da questa situazione è quello di essere leggermente più pessimista di ciò che secondo te sarebbe “realistico” e operare un po’ più di quei tagli che saresti disposto a fare normalmente.

Avere un piano reattivo e flessibile per poter reagire alla perdita di flusso di cassa ora e nei prossimi mesi. Quanto hai perso di incassi dall’inizio di questa crisi? Il 20%? il 50%? il 100%? Quanto perderai nei prossimi mesi? La tua velocità nel reagire e nell’adeguare le spese al flusso di cassa farà la differenza tra la sopravvivenza e la morte. Il resto sono favole.

Oggi devi essere pessimista perché è meglio anticipare in questo momento quello che accadrà invece che aspettare che accada e sperare nella tua prontezza di riflessi. Se avessi riserve di cassa molto grandi potresti anche sopportare delle perdite per un certo periodo di tempo.

Il nuovo mantra è estrema frugalità. Devi scartare il grasso, tutti quei costi fissi e superflui che possono essere facilmente eliminati. Devi farlo immediatamente. Se questo non basta, devi cominciare a sacrificare dei pezzi di carne. L’importante è evitare di romperti le ossa.

Se ti spacchi un osso dovrai stare settimane se non mesi col gesso e nel mentre, con una gamba rotta potresti morire di fame.

Di solito le “ossa di un’azienda” sono pochi collaboratori chiave.

La domanda vera che devi farti è: “Chi sono quelle persone per le quali la mia azienda non riuscirebbe a ripartire finita la crisi se non ci fossero?” Ovviamente avere a che fare con gli stipendi e trovarsi magari a dover licenziare qualcuno è la cosa più orrida che possa capitare nella vita a un imprenditore.

C’è chi cerca di tenere tutti magari con una riduzione dello stipendio ma è comunque un errore. È un errore per questa situazione specifica perché nessuno può sapere quando tutto ciò finirà.

E se non hai una data di fine, non puoi fare i conti in questo modo generando welfare all’infinito.

Quindi prendi ora quelle decisioni brutte e difficili, fai quello che devi fare, ricorri a tutti gli ammortizzatori sociali possibili e impossibili ma fai quello che devi fare … con la clausola non scritta che appena le cose si saranno sistemate tornerai ovviamente ad assumere.

Ci saranno giorni, modi e tempi per ricostruire oggi devi pensare a sopravvivere, se non raggiungi il più velocemente possibile il breakeven e il cashflow neutro, sei spacciato e così anche tutti i tuoi collaboratori e dipendenti, ma per sempre.

In tempi di crisi è importante mostrare che i sacrifici vengono fatti da tutti e da te in primis. Una riduzione dei compensi deve partire da te e arrivare agli uomini chiave. Coloro che sono meno fondamentali devono capire che le loro rinunce o il loro eventuale licenziamento o “messa in pausa” sono davvero effetti del “causa di forza maggiore” e non servono a mantenere i vizi dei pochi.

Per salvare tutti domani, devi prendere decisioni dure oggi. E devi farle da uomo retto e con la schiena dritta.

Ricordati che nel flusso di cassa in uscita devi per forza di cose prevedere il denaro per la risorsa tattica più importante che ci sia all’inizio della riapertura dei giochi: il marketing.

Senza marketing, tutti i tuoi tentativi di tagliare spese di qua e spese di là saranno stati vani o inutili.

Segui i consigli, controlla i dati costantemente e porta la tua azienda all’osso ma mantenendo intatta la linfa vitale per alimentare il marketing.

Questo è l’unico modo di navigare in una crisi quando non si conosce il “giorno nella quale finirà”.

Ci sarà il momento di tornare a espandersi, ad assumere e a realizzare progetti meravigliosi, arriverà presto, ma oggi fai quello che ti dico.

Se vuoi un supporto per navigare in queste acque pericolose guarda bene nel cofanetto e scopri cosa ho preparato per te.


Francesco Agostino

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