Gli storici continuano a discutere sul numero di figli illegittimi avuti dagli imperatori russi. L'esistenza di alcuni di loro viene messa in discussione, per altri non esiste la certezza completa che fossero veramente i figli dei monarchi.
Ma riguardo alla persona che conosceremo in questo articolo, non c'è il minimo dubbio che fosse il figlio illegittimo di Caterina la Grande (Ekaterina II).
Nel 1761, prima ancora che suo marito Pietro III (Pëtr III) salisse al trono, sua moglie Ekaterina Alekseevna (la futura Caterina II), ebbe una relazione con il conte Grigorij Grigor'evič Orlov, il quale aveva la fama di don Giovanni.
Così il 22 aprile 1762, nel Palazzo d'Inverno, circondata dai suoi servitori più fidati, Ekaterina Alekseevna diede alla luce un ragazzo, chiamandolo Aleksej. La gravidanza dell'Imperatrice ed il parto stesso furono tenuti nella massima riservatezza, grazie anche alla freddezza che Paolo III (Pavel III) nutriva verso sua moglie, freddezza tale da non vedere la moglie per mesi.
Il neonato però non poteva rimanere con la madre e fu immediatamente consegnato al maestro del guardaroba di Ekaterina, Vasilij Grigor'evič Škurin, nella cui famiglia fu allevato fino al 1774 alla pari dei figli di Škurin.
Dopo il colpo di stato del 1762, quando Ekaterina Alekseevna divenne l'imperatrice sovrana Caterina II (Ekaterina II), la madre pensò a quale status avrebbe dovuto ricevere suo figlio minore.
La decisione finale fu presa molto più tardi, nel 1774, quando Caterina (Ekaterina II) diede a suo figlio il nome di Bobrinskij.
Nel 1770, Aleksej fu mandato a studiare all'estero, in una pensione privata a Lipsia. Tornò in patria nel 1774 e fu posto sotto la custodia del segretario privato dell'Imperatrice.
Aleksej Bobrinskij aveva un fisico molto debole, era timoroso, timido, insensibile, ma gentile e docile. Studiare all'estero non portò alcun beneficio: all'età di 13 anni la sua conoscenza era limitata al francese e al tedesco, le basi dell'aritmetica e pochissime informazioni di geografia. Per continuare l'istruzione fu inviato al corpo cadetto di San Pietroburgo.
Nell'aprile 1781 Caterina II (Ekaterina II) gli inviò una lettera in cui raccontava le circostanze della sua nascita. Nel 1782, Aleksej Bobrinskij si diplomò in un corso del corpo dei cadetti, ricevendo una medaglia d'oro come ricompensa e il grado di tenente.
Dopo il diploma, la madre inviò Aleksej ed altri cadetti in un lungo viaggio attraverso la Russia ed all'estero sotto la supervisione del colonnello Aleksej Bušuev.
Questo viaggio, concepito con buoni obiettivi, ebbe un effetto negativo su Aleksej Bobrinskij. Il viaggio fu finanziato con denaro inviato da Caterina II (Ekaterina II) in persona, ma Aleksej si rifiutò di condividere le risorse del viaggio con gli altri cadetti, provenienti da famiglie molto meno ricche. Perfino il colonnello Bušuev non riuscì a tenere a bada l'avidità di Aleksej e così in una delle sue lettere all'Imperatrice scrisse: "Difficilmente si può trovare un altro giovane come lui, che amerebbe così tanto la proprietà".
Aleksej poco dopo iniziò a spendere tutti i suoi soldi nei giochi di carte e con le donne.
Nella primavera del 1785, il viaggio terminò a Parigi, con grande sollievo del colonnello Bušuev, che era piuttosto stanco del comportamento di Aleksej. Bušuev ricevette un ordine per tornare immediatamente a San Pietroburgo con tutti i giovani, eccetto Bobrinskij, a cui fu permesso di rimanere a Parigi.
Caterina (Ekaterina II) chiese al barone Friedrich Melchior Grimm, un diplomatico e pubblicitario tedesco che era stato in corrispondenza con l'Imperatrice russa per molti anni, di portare suo figlio sotto custodia. Oltre alla manutenzione mensile, l'Imperatrice inviò 74.426 rubli ad Aleksej Bobrinskij e chiese a Grimm di aiutare il giovane con una somma extra di denaro nel caso più estremo.
Le notizie inviate da Grimm non fecero però piacere all'Imperatrice. Il diplomatico riferì che Aleksej sperperò tutti i soldi giocando a carte e per la compagnia di svariate donne, si comportò in modo scandaloso e tutta Parigi stava spettegolando sulle sue avventure.
La reazione di Caterina II (Ekaterina II) fu questa. Scrisse al diplomatico Grimm: "Aleksej è un bravo ragazzo, può essere entrato in contattato con cattive compagnie. È un giovane è estremamente distratto, ma non lo considero cattivo o disonesto, è giovane e può essere coinvolto in pessime società".
Le cose comunque peggiorarono. Bobrinskij spese tutti i soldi, si è indebitò e si recò a Londra in compagnia di una donna.
La pazienza di Caterina II (Ekaterina II) giunse al limite. Ordinò ai diplomatici russi di incontrarsi con Aleksej e gli chiese di tornare in Russia immediatamente via Riga. Bobrinskij si rifiutò ma gli fu spiegato che questa volta l'Imperatrice era realmente irritata.
Così nell'aprile del 1788, Aleksej Bobrinskij arrivò a Riga, dove ricevette l'ordine di recarsi in residenza permanente nella città fortezza di Revel, dove gli fu assegnato un nuovo guardiano, il conte Zavadovskij.
Aleksej scrisse all'Imperatrice con la richiesta di tornare a San Pietroburgo, ma la madre gli rispose: "Sei stato punito, vivi a Revel, quando lo riterrò necessario, ti inviterò nella capitale".
Durante questo esilio forzato Aleksej si innamorò di Anna Ungern-Sternberg, la figlia del barone Voldemar Ungern-Sternberg.
L'Imperatrice reagì favorevolmente al matrimonio di suo figlio, permettendo agli sposi di recarsi a San Pietroburgo per un breve periodo. Caterina II (Ekaterina II) amava molto la nuora Anna, la quale secondo i contemporanei, era di natura allegra, gentile e semplice.
Dopo un'udienza a San Pietroburgo, Bobrinskij tornò nella sua tenuta, dove nel novembre 1796 lo colse la notizia della morte dell'Imperatrice.
Conoscendo apertamente l'ostilità del nuovo imperatore Paolo I (Pavel I) verso sua madre, molti credevano che il destino di Aleksej Bobrinskij potesse essere tragico. Ma accadde il contrario.
L'11 novembre 1796, il procuratore generale, il conte Samoilov, comunicò a Bobrinskij il provvedimento adottato dal nuovo Imperatore: "Bobrinskij può muoversi su tutto il territorio imperiale a suo piacimento." Aleksej Bobrinskij approfittò di questa autorizzazione e giunse a San Pietroburgo per incontrare il suo fratellastro. Paolo I (Pavel I) mostrò verso di lui uno straordinario calore. Bobrinskij insieme alla sua prole fu elevato alla dignità di conte, fu nominato comandante del quarto squadrone delle Guardie a cavallo e ricevette anche i diritti di eredità nei confronti del suo vero padre, il conte Grigorij Grigor'evič Orlov.
Questi riconoscimenti non gratificarono comunque Aleksej Bobrinskij, il quale nel 1798 si dimise dall'incarico di comandante delle Guardie a cavallo e si ritirò in una tenuta agricola nella provincia di Tula, dedicandosi all'agricoltura, alla mineralogia ed all'astronomia.
Aleksej Bobrinskij morì il 2 luglio 1813, all'età di 51 anni.
Ebbe tre figli ed una figlia. Suo figlio Aleksej Alekseevič Bobrinskij divenne il fondatore dell'industria dello zucchero in Ucraina ed uno dei fondatori delle ferrovie in Russia. Un altro figlio, Vasilij Alekseevič Bobrinskij divenne un membro dei decabristi e partecipò alla rivolta contro suo cugino Nicola I (Nikolaj I).
Luca Leonardo D’Agostini
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