top of page

Le indagini del detective Dimostrare Era in infortunio ma praticava il windsurf acrobatico.

Aggiornamento: 17 mag 2022

In questa rubrica tratteremo di volta in volta casi investigativi svolti dall’agenzia Luca D’Agostini Investigazioni. Logicamente, per esigenze di riservatezza i nomi delle persone e delle aziende citate sono nomi di fantasia. Talvolta, sempre per lo stesso criterio di non consentire l’individuazione del soggetto, anche la località menzionata nei racconti di questa rubrica, può essere modificata, citandone una diversa.

Anzitutto prima di entrare nel racconto di questa indagine, consentitemi una breve presentazione del detective Dimostrare.

Nikolaj Dimostrare è un investigatore privato molto esperto, di circa cinquant’anni. E’ mezzo russo (come conferma il suo nome) e mezzo italiano (come si deduce dal suo cognome). Ha un carattere particolare, si può dire che è il tipico orso russo.

Come tutti gli orsi ama vivere da solo. Il suo look non segue affatto la formalità. Ama l’hockey su ghiaccio e quindi è abbastanza facile vederlo indossare felpe di squadre di hockey in inverno e magliette di altrettante squadre di hockey su ghiaccio, d’estate.

Si narra che abbia una collezione di abbigliamento marchiato “International Ice Hockey Federation” (“Federazione Internazionale dell’Hockey su Ghiaccio) per la quale qualcuno sostiene abbia speso una fortuna.

La sua mole è notevole: è alto quasi due metri e pesa circa 130 kg. Se Sherlock Holmes aveva il vizio della pipa, il detective Nikolaj Dimostrare ha quello dei sigari rigorosamente aromatizzati al caffè. Il suo ufficio sembra un museo russo e dietro la sua scrivania campeggia la foto del presidente della Federazione Russa.

Il detective Nikolaj Dimostrare ama talmente tanto la Russia che per non sentire la nostalgia della steppa scrive libri sulla Russia ed ha creato un’associazione che lo lega alla Madre Russia. Quando non è impegnato nel suo lavoro di indagini, coltiva assiduamente la sua più grande passione: la geopolitica, oggetto anche della sua tesi universitaria e di suoi libri e pubblicazioni.

Terminata la presentazione, entriamo nel racconto della storia di questa indagine.

Era un mercoledì pomeriggio e il detective Nikolaj Dimostrare era alla guida del suo macchinone, proporzionale alle sue dimensioni. Squilla il telefono, era il Sig. Bugatti, il proprietario di una catena di supermercati.

“Ciao Nikolaj, come stai? Ho bisogno di parlarti urgentemente! Quando posso passarti a trovare?”, chiese il Sig. Bugatti.

“Ciao Andrej, sono sul raccordo, se vuoi possiamo vederci alle 18.30?”, rispose il detective Dimostrare.

Il Sig. Bugatti e il detective Nikolaj Dimostrare si incontrarono nell’ufficio dell’investigatore privato. L’imprenditore spiegò che un suo dipendente di nome Dormizione era in infortunio già da qualche mese, per via di un infortunio che lo costringeva a muoversi molto lentamente e con l’ausilio indispensabile di due stampelle. Ogni volta che si recava all’ufficio del personale lo faceva per l’appunto muovendosi a fatica con le due stampelle. Il Sig. Bugatti riferì al detective che addirittura ora contribuiva l’INAIL al pagamento della sua retribuzione, ma che lui era certo che l’infortunio fosse del tutto falso, poiché i colleghi di Dormizione lo avevano visto camminare speditamente senza l’utilizzo delle stampelle.

Il detective Nikolaj Dimostrare, assunse l’incarico e raccolte le informazioni di base fornite dal Sig. Bugatti diede subito avvio alle indagini. A tarda sera, solitario, dopo aver mangiato una pizza nel suo locale preferito ed aver bevuto il suo rigoroso bicchierino di vodka, si incamminò verso l’ufficio fumando il suo immancabile sigaro. Per la mezzanotte aveva convocato in ufficio alcuni membri della sua squadra liberi dallo svolgimento delle indagini in quella sera. Nel frattempo tra il fumo del sigaro rifletteva su come risolvere il caso affidatogli. Era mezzanotte e mezza ed intorno alla scrivania del detective Dimostrare sedevano: Nikolaj stesso, l’agente Frecco, l’agente Manziana e l’agente Coraggio. I quattro concordarono le modalità di indagine.

L’agente Manziana, sempre abbastanza silenzioso si alzò, si diresse verso la piattaforma dove erano in carica i localizzatori satellitari, verificò lo stato delle batterie e disse: “Io prendo questi due GPS, chiamo Sasha e andiamo a collegarli alle macchine di Dormizione.”

L’agente Frecco, apprezzato da tutti per la sua intelligenza e la sua intraprendenza, tenendo fede alla sua fama di super-attivo disse: “Io prenderò con me il Dannato, il Terribile e Motorola e pianificheremo i turni per il pedinamento con gli scooter”.

L’agente Coraggio, con la calma e la freddezza che lo contraddistingue disse: “Bene, mi sembra che siamo sulla strada giusta. Quando uscirò da qui contatterò le Streghe della Notte, il Comandante Givi e Baba Jaga e pianificheremo i turni per gli appostamenti notturni e diurni e il pedinamento su eventuali mezzi pubblici. Il caso sarà risolto presto, me lo sento!”

Dopo tale messaggio di fiducia, gli agenti Frecco, Manziana e Coraggio si allontanarono. Il detective Nikolaj Dimostrare colto dalla stanchezza, si adagiò sul divano dell’ufficio e si addormentò.

Il mattino seguente Dormizione era già sotto indagine. L’agente Manziana e il misterioso Sasha avevano già localizzato mediante GPS le due autovetture di Dormizione: una Fiat “Punto” ed una “Smart”. In base agli spostamenti dell’indagato erano pronti ad effettuare il pedinamento con la loro autovettura qualora Dormizione si fosse allontanato da Roma.

L’agente Frecco, il Dannato, il Terribile e Motorola, con i loro scooter seguivano costantemente gli spostamenti di Dormizione, il quale aveva una vita sociale molto attiva anche la notte. E proprio in queste occasioni l’operato delle Streghe della Notte risultò preziosissimo. Le Streghe della Notte sono un gruppo di sette donne, le quali non lavorano mai in coppia con gli uomini. Sono talmente abili da risultare invisibili, tutti si chiedono come siano in grado di scattare le loro foto di notte senza che ci si renda conto della loro presenza. Sono abilissime a mimetizzarsi in qualsiasi ambiente vengano impiegate, sono in grado di operare nelle situazioni più critiche mostrando una dose di coraggio unica e sono abilissime a raccogliere informazioni. Le Streghe della Notte possono essere considerate il terrore di ogni persona oggetto di indagini da parte del detective Dimostrare.

Nello specifico una notte la strega della notte Marina riuscì a documentare fotograficamente la lunga passeggiata di Dormizione insieme alla sua fidanzata nel centro storico di Roma. Così, di buon ora, una mattina presto chiamò il detective Dimostrare:

“Capo sono Marina, se sei in ufficio ti passo a trovare. Ho delle ottime fotografie”. La strega della notte Marina è una ragazza di 25 anni, alta, corpo da modella, lunghi capelli neri e lisci, grandi occhi scuri. Esercita un fascino particolare sugli uomini, è irriverente, particolarmente coraggiosa ed è considerata un lupo solitario. Estremamente riservata, nessuno conosce gli aspetti della sua vita privata.

“Ciao Marina, ti aspetto! Ci vediamo in ufficio tra mezz’ora”, rispose l’indaffarato detective Dimostrare mentre seduto alla sua scrivania analizzava tutti gli aspetti di un altro caso investigativo in corso di svolgimento.

La strega della notte Marina giunse in ufficio puntuale. Notato il suo capo mentre era assorto nello studio degli elementi di un altro caso disse: “Capo preparo due caffè. Se riesci a fare una pausa ho del materiale importante da mostrarti”. Il detective Dimostrare annuì.

Poco dopo la strega della notte Marina si sedette alla scrivania e mostrò le foto al suo capo. “Nikolaj guarda qui! Sono le foto della tarda serata di ieri. Dormizione e la sua fidanzata hanno passeggiato partendo dal Pincio dove sono arrivati con lo scooter di lei. Guidava lui. Sono scesi camminando lungo la scalinata di Trinità dei Monti, hanno proseguito per Via del Corso, sono saliti sulla scalinata del Campidoglio e si sono soffermati un po’ sulla terrazza che da’ sui Fori. Poco dopo, scendendo dalla scalinata del Campidoglio hanno camminato per un po’ fino a recarsi in un locale nei pressi del Pantheon. Queste sono tutte le foto. Come puoi notare Dormizione camminava normalmente e senza l’ausilio delle stampelle. Ti lascio anche la chiavetta dove ti ho scaricato i video. Più tardi ti chiamerà la zarina Evodkija. So che li ha seguiti fino all’interno di un locale di Testaccio”.

“Ottimo lavoro Marina! Vai a goderti il tuo meritato riposo che ci aspetta un’altra notte di indagini”, esclamò il detective Dimostrare, soddisfatto del lavoro della sua collaboratrice.

Come anticipato dalla strega Marina, poco dopo un’altra strega della notte, la zarina Evodkija telefonò al detective Dimostrare. La zarina Evodkija, 36 anni di età, è orfana di entrambi i suoi genitori sin da piccola. Fu cresciuta da sua zia, un importante magistrato e moglie di un alto ufficiale dell’Arma dei Carabinieri. Capelli biondi scuri non molto lunghi, occhi color ghiaccio, lineamenti gentili, modi affabili, sempre molto elegante e curata nell’abbigliamento e nell’aspetto, si sa che ha avuto una vita privata travagliata ed è madre di una ragazza sedicenne avuta all’età di vent’anni. Determinata, riflessiva, dotata di un eccellente carisma, è la comandante del gruppo delle sette donne denominate le Streghe della Notte.

“Ciao Nikolaj, sono Evodkija. Ottime notizie. Credo che Marina ti abbia avvisato. Passo per l’ora di pranzo così andiamo a mangiare qualcosa insieme se sei libero”, disse la zarina Evodkija.

“Ciao zarina, sono impegnato con la chiusura di alcune indagini e non ho tempo per un pranzo di lavoro. Ti aspetto in ufficio. Porta un po’ pizza e mangiamo qualcosa qui” rispose il detective Dimostrare con un tono perentorio quanto evidenziante il suo lato burbero.

“Sei sempre il solito orso stacanovista capo! Va bene! Sto arrivando!” disse la zarina Evodkija.

Arrivata in ufficio, posò il cartone della pizza sul tavolino di fronte al divano e si sedette alla scrivania del detective Dimostrare e disse: “Ecco capo, queste sono le foto di Dormizione e della sua fidanzata mentre ballano in questo locale di Testaccio. Non mi sembra che abbia impedimenti fisici. Metti la chiavetta USB e guarda il video!”

“Bene zarina Evodkija! Aveva ragione la strega Marina. Come sempre la tua fama ti precede” disse soddisfatto il detective Dimostrare.

Le indagini proseguirono per 15 giorni e le prove che mostravano Dormizione impegnato quotidianamente in attività impossibili da svolgere per una persona necessitante dell’ausilio delle stampelle, erano divenute notevoli. Tra l’altro queste fantomatiche stampelle non furono mai notate in tutto il periodo preso in esame per svolgere le investigazioni conferite dal Sig. Bugatti.

L’indagine ormai volgeva al termine. Le prove raccolte erano più che sufficienti, ma due giorni prima del termine stabilito con il committente per la chiusura delle indagini, accadde qualcosa di clamoroso.

L’agente Manziana, un mago dell’elettronica e uno smanettone incurabile del web, nei suoi lunghi viaggi sulla rete internet, scovò un account di un social network di una persona la quale pubblicò una fotografia. Si stropicciò gli occhi, non credeva a ciò che stava vedendo. In quel momento era seduto di fronte al detective Dimostrare. I due erano seduti alla stessa scrivania, erano distanti circa un metro e mezzo uno dall’altro, ma erano talmente tanto assorti dal lavoro sui loro computer che sembravano vivere su due mondi completamente diversi, tanto da ignorare uno la presenza dell’altro.

L’agente Manziana sussurrò: “Nikolaj”, ma il detective Dimostrare non lo sentì!

Allora l’agente Manziana alzò il tono della sua voce: “Nikolaj, non credo ai miei occhi!”.

“Cosa c’è?” chiese il detective Dimostrare.

L’agente Manziana, sempre parsimonioso nell’utilizzo delle parole, non rispose e girò il suo portatile mostrando lo schermo al detective Dimostrare. Sembravano secondi interminabili, nella stanza il silenzio era assoluto tanto che anche solo il volo di una mosca avrebbe prodotto eccessivo rumore. Il detective Dimostrare alzò lo sguardo verso il soffitto, adagiò la sua schiena sullo schienale della sua sedia, rimase in silenzio per alcuni secondi e poi afferrando il pacchetto di sigari dalla scrivania disse all’agente Manziana:

“Usciamo nel cortile a fumare!”

I due si alzarono, passarono di fronte alla stanza ove altrettanto indaffarato nell’esaminare le risultanze di un’indagine era seduto alla scrivania l’agente Frecco. Non ci fu bisogno di parlare, i tre si conoscono decisamente bene e bastò uno sguardo e un impercettibile segno per comprendere che era il momento di un briefing all’aperto, nel cortile dello stabile dell’ufficio.

Avvolti dal fumo di tre sigari, cominciarono a parlare di ciò che aveva scoperto l’agente Manziana: una foto di Dormizione mentre svolge windsurf acrobatico, pubblicata sull’account di un social network di un suo amico. Ma a quale periodo si riferiva quella foto? Il fattore temporale cominciò a divenire una chiave di lettura fondamentale.

“Vado dentro a lavorare” disse l’agente Manziana, interrompendo di fumare il suo sigaro e rientrando all’interno dell’ufficio. Il detective Dimostrare e l’agente Frecco continuarono a riflettere assaporando il fumo dei sigari fino alla fine. Poi rientrarono in ufficio anche loro. Raggiunsero l’agente Manziana, il quale nel frattempo con una velocità che solo una persona abile come lui sul web è in grado di possedere, aveva già scovato ulteriori elementi. Il detective Dimostrare e la sua squadra conoscevano sin dall’inizio dell’indagine i profili Facebook di Dormizione e della sua fidanzata. Ma quel giorno l’agente Manziana scoprì che Dormizione possedeva anche un account registrato sotto falso nome. Era chiaro però che era gestito da lui. Sul quel profilo Facebook erano postate molte foto di Dormizione mentre svolgeva windsurf acrobatico ed anche le locandine delle manifestazioni sportive alle quali aveva partecipato sulle quali era riportato il luogo ma soprattutto la data. Erano tutte occasioni antecedenti l’inizio delle indagini ma comunque avvenute nell’arco del periodo di infortunio. In un post, nel quale rispondeva ad un suo amico il quale gli chiedeva se non fosse preoccupato del fatto che pubblicare queste foto sarebbe stato rischioso e gli avrebbe fatto perdere il lavoro, Dormizione rispose così:

“Caro amico mio, ho creato appositamente un profilo falso. Mica sono scemo che pubblico queste foto sul mio profilo ufficiale. Poi c’è gente che mi dice comunque di stare attento perchè potrebbero farmi seguire. Che lo facciano così li denuncio. Io sono in infortunio e quindi per motivi di privacy sulla salute non posso essere controllato. Che mi facciano seguire così li denuncio per violazione della privacy. Sulla salute non si scherza. Mi sono informato con un mio amico che si sta laureando in giurisprudenza. La legge sulla privacy parla chiaro e lui mi ha detto se li dovessi portare in tribunale, ci farei una marea di soldi. Daje così, avanti tutta!”

L’agente Frecco stampò immediatamente tutte le foto e il fatidico post sopra menzionato e lo consegnò al detective Dimostrare. Nel frattempo, l’agente Manziana aveva scoperto tramite una locandina postata da un amico di Dormizione, che la domenica successiva, a Sottomarina, una frazione di Chioggia (provincia di Venezia), si sarebbe tenuta una esibizione di windsurf acrobatico.

Il detective Dimostrare guardò l’agente Manziana e l’agente Frecco e disse:

“Andiamo a chiudere questa indagine. Domenica ci facciamo una passeggiata a Chioggia. Chiamate anche l’agente Coraggio. Andremo in quattro!”

E così fu! Partirono da Roma il sabato mattina. Giunti a Chioggia, presero possesso delle stanze d’albergo e poi iniziarono la ricognizione sul luogo ove si sarebbe tenuto l’evento l’indomani. Il detective Dimostrare che aveva dei contatti in loco, riuscì ad ottenere da un pescatore un gommone a motore guidabile senza patente nautica. Quell’imbarcazione sarebbe stata fondamentale per avvicinarsi il più possibile al luogo della manifestazione sportiva, onde permettendo logicamente.

In serata, il GPS posizionato sotto una delle due autovetture di Dormizione, fornì un’ottima notizia. L’indagato era in viaggio sull’autostrada ed ora dopo ora divenne sempre più evidente che si stava dirigendo proprio verso Chioggia.

L’intuizione del detective Dimostrare e della sua squadra risultò decisiva. Il giorno seguente consentì di accertare con assoluta chiarezza che l’infortunio di Dormizione, costretto per via dell’infortunio stesso a non poter lavorare come addetto vendite destinato a rifornire i banchi dell’ortofrutta di un supermercato, ed addirittura costretto a camminare con l’ausilio delle stampelle era un infortunio falso.

Furono scattate decine di fotografie che riprendevano Dormizione in voli acrobatici con il suo windsurf sulle onde del mare.

Il caso era risolto. La sera stessa il detective Dimostrare, l’agente Coraggio, l’agente Frecco e l’agente Manziana fecero ritorno a Roma.

Il giorno seguente il detective Dimostrare convocò il Sig. Bugatti presso il suo ufficio e gli consegnò personalmente la relazione investigativa su carta intestata timbrata e firmata, unitamente alle foto allegate alla relazione stessa. Il giorno stesso un soddisfatto sig. Bugatti si recò dal suo legale per consegnare tutto il materiale ricevuto. Preso atto del lavoro svolto, l’avvocato del Sig. Bugatti, prese il telefono e si complimentò con il detective Dimostrare.

Tempo dopo, in tribunale si giunse veramente. Ma era il Tribunale Penale di Piazzale Clodio a Roma. Il detective Dimostrare fu chiamato a testimoniare nel corso di un procedimento penale nei confronti di Dormizione per truffa ai danni dello Stato. In aula era presente anche l’avvocato dell’INAIL. Era tra l’altro presente anche Dormizione, il quale aveva un aspetto triste e dimesso. Erano decisamente lontani quei giorni nei quali si vantava dei consigli ricevuti dal suo amico laureando in giurisprudenza e del fatto che a proteggerlo dal suo comportamento sarebbe intervenuta la legge sulla privacy.

5 visualizzazioni0 commenti
bottom of page