In questo articolo vi racconto come si celebra e come si festeggia il Natale in Russia. Nell'articolo analizzerò perché non si festeggia il 25 dicembre, quali sono i dettami della Chiesa Ortodossa in materia di digiuno, come si festeggia la sera della vigilia ed al pranzo di Natale quali sono le usanze, i riti e le tradizioni (alcune molto curiose) legale al Natale.
Occorre premettere che per decenni in Russia non si è festeggiato il Natale. Dopo la rivoluzione bolscevica del 1917, la celebrazione del Natale ortodosso venne bandita per via della politica di laicizzazione del Paese.Solo dopo il crollo dell'Unione Sovietica, nel 1991 le chiese hanno potuto esercitare pubblicamente di nuovo le loro funzioni ed il giorno di Natale divenne ufficialmente giorno di riposo.
Il Natale ortodosso si celebra il 7 gennaio secondo il vecchio calendario Giuliano e non quindi secondo quello Gregoriano.Questa differenza è dovuta al fatto che gli ortodossi, non riconoscendo l’autorità del Papa, non si sono uniformati alla riforma del calendario giuliano promossa dal Papa Gregorio XIII nel 1582, che introdusse il calendario Gregoriano (dal suo nome). Prima del 1582 il calendario di riferimento era quello Giuliano, introdotto da Giulio Cesare nell'antica Roma nel 46 avanti Cristo. Secondo il calendario Giuliano, sono bisestili gli anni la cui numerazione è multipla di 4: l'anno giuliano medio dura quindi 365 giorni e 6 ore (la media di tre anni di 365 giorni e uno di 366). Questa durata non corrisponde esattamente a quella dell’anno solare medio, che si ricava dalle osservazioni astronomiche: quest'ultimo infatti è più corto di 11 minuti e 14 secondi. Di conseguenza, il calendario Giuliano accumula un giorno di ritardo ogni circa 128 anni rispetto al trascorrere delle stagioni.
Nel 1582 si era ormai accumulata una differenza di circa 10 giorni. Venne dunque stabilito di recuperare i giorni perduti e venne modificata la regola dei giorni bisestili per evitare che lo slittamento della data tornasse a verificarsi nel futuro. In Russia il calendario Gregoriano è entrato in vigore nel 1918, subito dopo la rivoluzione. Le chiese ortodosse hanno però mantenuto il vecchio metodo di calcolo del giorno di Pasqua e le vecchie date delle festività religiose.
Prima del Natale c'è un periodo di digiuno della durata di40 giorni. La Chiesa Ortodossa è l'unica tradizione cristiana che ha conservato e che mantiene un programma specifico e rigoroso per seguire la pratica del digiuno. Il digiuno prenatalizio viene definito il "Digiuno della Natività" ed inizia il 27 novembre. A meno che non sia specificato altrimenti, nei giorni di digiuno non mangiamo alcun tipo di prodotti animali. Questi includono le parti di qualsiasi mammifero (bovini, ovini, suini, ecc.), pollame e uccelli, o pesci. Ciò include anche i prodotti derivati da questi animali (latte, formaggi, uova). Anche l’olio d’oliva è incluso nei prodotti da cui ci si astiene nei giorni di digiuno. Il digiuno naturalmente non é assoluto, si raccomanda di mangiare magro nei giorni di mercoledì e venerdì. Il digiuno del mercoledì ricorda il tradimento di Cristo da parte di Giuda Iscariota, e il digiuno del venerdì commemora la sua Crocifissione. Di norma si consuma il pesce in quei giorni, mentre crostacei e molluschi (gamberi, frutti di mare, ecc.) sono tutti permessi in qualsiasi giorno di digiuno. I martedì e i giovedì di tutto questo digiuno sono "giorni di vino e olio", cioè vuol dire che è permesso il consumo di vino e olio. Gli alcolici più forti del vino sono banditi durante il periodo di digiuno, tranne la birra che non è considerata una bevanda alcolica. Riguardo ai problemi di ogni giorno nel digiuno, occorre notare che le recenti mode legate alla salute e ai cibi naturali sono state una manna per gli ortodossi che digiunano in Occidente. Molti prodotti sostitutivi della carne, tipo prodotti a base di soia per esempio, sono prodotti disponibili per l'acquisto nella maggior parte dei supermercati e rendono il digiuno più facile per i cristiani ortodossi in Occidente.
L'ultimo giorno del digiuno è il 6 gennaio, la vigilia di Natale. Qualche giorno prima tutta la famiglia partecipa alle pulizie della casa e anche i bambini devono fare qualche cosa per rendere la casa più pulita ed accogliente.
Il 6 gennaio non si fa colazione, né si pranza, e soltanto i piccoletti possono mangiare qualcosa a mezzogiorno.La vigilia di Natale è infatti un giorno di particolare digiuno e si chiama "Sočelnik", per via del cibo "sočivo", che consiste nell'unico cibo previsto in quella giornata, cioè grano lessato addolcito con il miele accompagnato con frutta secca.
Dopo il tramonto si prepara la tavola natalizia. Il tavolo più grande della casa, perfettamente pulito viene coperto dalla paglia o dal fieno. Sopra la paglia il padrone di casa sparge un po’ di grano. Sopra tutto questo si mette la tovaglia, la migliore della casa, e in ogni angolo del tavolo si lascia uno spicchio d'aglio. Secondo le credenze, l'aglio protegge tutti dalle forze malefiche e dalle malattie.
Il digiuno dura fino che non compare in cielo la prima stella, che simboleggia la stella cometa di Betlemme, simbolo della nascita di Gesù Cristo. In genere però per la conclusione del periodo di digiuno si aspetta che dopo la liturgia venga intonato l'inno di Natale.
La cena della vigilia non è particolarmente fastosa e non vengono consumate pietanze a base di carne e di latte. Vengono, invece, spesso servite due portate della tradizione russa, che costituiscono il cibo "sočivo" al quale accennavo precedentemente. Questi due piatti tipici sono: il "Cutià", preparato con grano o riso conditi con il miele, e il "Vzvar", una bevanda alla base di frutta essiccata bollita e dolcificata con il miele.Alla tavola della cena della vigilia di Natale si radunano solo i membri della famiglia; durante la cenanon si parla e non ci si alza da tavola finché non si è terminato di mangiare.
La notte prima di Natale in tutte le chiese del Paese ha luogo una liturgia davvero spettacolare, che viene trasmessa anche alla TV ed alla quale partecipa anche il presidente Vladimir VladimirovičPutin.
Chi non va in Chiesa si gode la cena in famiglia.
È il pranzo del giorno di Natale ad essere particolarmente lauto perché secondo la credenza popolare tanto più è ricco il pasto natalizio, tanto più sarà fortunato il nuovo anno. Al pranzo di Natale sono ammessi gli ospiti. Un tipico menu natalizio in Russia prevede 12 portate, in riferimento ai 12 apostoli. Il pranzo inizia con un ricco buffet di antipasti freddi e caldi, composto di blinis di grano saraceno con caviale, lingua di manzo salmistrata servita con una salsa di rafano, le uova farcite e decorate con caviale nero, l'insalata russa e di barbabietole, i saporiti sott'aceti di funghi e cetriolini, peperoni ripieni di riso e verdure. Non possono mancare un ottimo storione bollito in salsa di cipolle fritte, funghi e carote, un'anguilla cotta in vino rosso, cipolle e succo di limone. Poi vengono serviti i primi: la vellutata ai funghi di bosco, legati con la panna acida, oppure il brodo chiaro con pasticcini di pasta sfoglia ripieni di salmone e uova. La portata principale del pranzo è comunque il maialino da latte con polenta di grano saraceno. La tavola di Natale normalmente è decorata con arance e mele rosse, che vengono messe ben in vista perché simboleggiano la salute e l'amore. Il pranzo si conclude con i vari dolci, come il rotolo di papavero, torta di ricotta o con il "prianiki", un dolce a base di miele e spezie.
Sotto la tavola invece bisogna assolutamente mettere un oggetto di metallo, sul quale tutti i commensali a turno possono appoggiare i piedi durante il pranzo. In questo modo la gente spera di mantenere una buona salute l'anno successivo. D'altra parte, che cosa c'è di più solido e forte del ferro?
Un'altra delle tradizioni legate al Natale è quella che ha come protagonista la vodka: ad ogni ospite che viene a fare i suoi auguri di buone feste, viene, infatti, offerto un bicchierino di vodka distillata.
A seguito di una usanza che lo Zar Pietro il Grande aveva importato dall'Europa, anche in Russia si decora l'abete mentre non esiste l'usanza del presepe poiché tipica della tradizione cattolica in quanto introdotta da San Francesco.
I regali ai bambini arrivano nella notte fra il 6 e il 7 gennaio e li porta DedMoroz (Nonno Gelo). DedMoroz è una versione ritoccata dell'ortodosso San Nicola, noto agli Occidentali come San Nicola di Myra, San Nicola Magno o San Niccolò, cioè la figura che ha dato origine al mito di Babbo Natale. In Russia è rappresentato come un uomo vecchio dalla lunga barba bianca, tutto vestito di bianco o di rossocon gli abiti decorati di cristalli di ghiaccio e fiocchi di neve. Si racconta infatti che sia esistito da sempre e che sia il padrone del gelo, della neve, della grandine, della pioggia e di qualunque maltempo porti con i l'inverno. In genere si sposta a piedi, accompagnato dalla nipoteSneguročka, una figura femminile giovane e bella, che indossa un abito azzurro. Sneguročkasignifica "fiocchetto di neve": DedMoroz e Sneguročkaaccompagnano i giorni delle feste, si possono incontrare in ogni luogo durante le passeggiate in strada, nelle gigantografie situate nei centri commerciali, nei programmi televisivi.
Ma la cosa più curiosa del Natale russo sono i tanti vecchi riti che ancora resistono. Alcune delle tradizioni natalizie hanno un'origine antichissima e risalgono a riti legati al culto pre-cristiano del Sole. Poiché i nostri antenati erano dediti alla lavorazione della terra, le più diffuse tra queste miravano a prevedere le condizioni climatiche e i raccolti futuri, stabilendo un nesso di causalità tra i fenomeni meteorologici osservabili attorno al solstizio invernale e le condizioni che si sarebbero verificate nei mesi a venire. Secondo tali consuetudini, una gelata bianca a Natale annuncia un buon raccolto di grano. Una tempesta di neve alla vigilia di Natale lascia supporre che sugli alberi spunteranno presto i primi germogli. Un Natale caldo porta con sé una primavera fredda. Abbondanti nevicate si traducono, in estate, in un'abbondanza di api. Un cielo stellato è foriero di un buon raccolto di piselli. Se il periodo tra Natale e l'Epifania è buio, le vacche produrranno tanto latte. Se invece è luminoso, vi saranno abbondanti covate di pulcini.Cacciare, ricamare e cucire il giorno di Natale era di cattivo auspicio. E sempre il giorno di Natale è vietato in particolare fare le faccende domestiche, tranne le attività in cucina naturalmente, soprattutto spazzare per terra: si rischia di portare via dalla casa i soldi, la fortuna e la felicità. Guai anche a chi dà o prende in prestito denaro o cibo: resterà senza per tutto l'anno.
Altre tradizioni invece sono molto più curiose e divertenti. Non sorprende che molti dei riti fossero legati al tema del matrimonio. Questo perché il Natale segna la fine di un periodo di quaranta giorni di digiuno durante il quale per la Chiesa Ortodossa è proibito sposarsi e alla fine del quale si inaugurava quindi una "stagione dei matrimoni".La gran parte di questi riti dunque sono per le ragazze che vogliono scoprire quando arriverà il loro "principe azzurro". Per conoscere il nome del futuro marito, per esempio, la notte di Natale si usciva a mezzanotte e si chiedeva il nome al primo uomo che si incontrava. Si Scopriva in tal modo come si sarebbe chiamato l'uomo che si sarebbe sposato.
Volete sapere quando vi sposerete? Basta legare l'anello di fidanzamento della mamma o della nonna ad un filo di cotone e farlo penzolare dentro un bicchiere con un po’ d'acqua. I rintocchi contro il vetro corrisponderanno agli anni che mancano al matrimonio.
Nel periodo di Natale nei racconti dei russi riemerge la figura di Babuška, un'anziana donna che era solita ospitare nella sua casa i vagabondi che incontrava. Un giorno alla sua porta bussarono tre uomini distinti che, guidati da una cometa, erano sulle tracce di Gesù Bambino. La donna li seguì portando con sé tutto ciò che aveva: un pezzo di pane nero. Smarrita la strada, si narra che sia ancora in viaggio. Da questa leggenda nasce la vecchia tradizione di far ritrovare ai bambini, la mattina di Natale, un pezzo di pane nero in una calza.
Se state considerando di organizzare un viaggio durante il periodo natalizio, vi consiglio espressamente di recarvi a Mosca.Ricordatevi però, (come sopra descritto) che le festività religiose in Russia seguono il calendario Giuliano. Per questo motivo le date in cui cadono il Natale e il Capodanno sono diverse rispetto all'Occidente. Mentre il Natale cade il 7 gennaio, il Capodanno si festeggia nella notte tra il 13 e il 14 gennaio. A Mosca durante il Natale la Piazza Rossa viene adornata a festa con splendide luminarie che la rendono uno spettacolo imperdibile per chiunque abbia intenzione di passare delle vacanze in Russia questo periodo dell'anno.
La tradizione dei mercatini di Natale ha contagiato anche Mosca. Sono diversi i mercati organizzati nel periodo di fine anno dislocati in vari punti della città. Non mancano nemmeno le piste di pattinaggio nelle quali adulti e bambini possono divertirsi lanciandosi in una corsa sul ghiaccio. Tra i mercatini da non perdere, oltre a quello presente nella Piazza Rossa, c'è quello di Izmailovo, dove a farla da padrone sono gli oggetti creati dagli artigiani che lavorano il legno.
"Buon Natale" in russo si dice "С Рождеством" (S rozhdestvom) che significa "Nascita" e deriva dal verbo “родиться” (rodit'sja), ovvero "nascere".
Buon Natale! С Рождеством! (S rozhdestvom!)
Luca Leonardo D'Agostini
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